Post Image

Digital Food Marketing: a cosa serve?


Se non hai mai sentito parlare di Food Marketing, o se non hai ben chiaro di cosa si tratti, sei nel posto giusto! In soldoni, per Food Marketing si intende l’insieme di tutte quelle attività online volte a persuadere clienti, e potenziali clienti, a varcare la soglia della propria attività di ristorazione. Basta scattare una foto semi-professionale di una portata gourmet ben impiattata, accompagnarla con un testo evocativo seguito da una sfilza di hashtag, tra cui l’immancabile e sempreverde #foodporn. Semplice, no?

Ok, basta scherzare! Se sei arrivato fin qui, sai benissimo che una bella foto su Instagram non basta, e che non esiste hashtag che possa aiutarti a sbarcare il lunario. E no, sarà molto difficile, se non impossibile, che tu possa riuscire ad abbattere la concorrenza solo con le tue forze, senza l’aiuto di un digital pr food marketer specializzato nel settore ristorazione, a patto che tu non ti chiami Carlo Cracco o Iginio Massari; e se stai leggendo queste righe, dubito che tu lo sia!

Food Marketing in Italia: a chi serve?


Parlare di Food Marketing in Italia non è cosa semplice. Nonostante l’identità culturale italiana sia costruita intorno al culto del buon cibo ed alla convivialità della tavola, e sebbene gli italiani siano ritenuti i maestri della ristorazione, una considerevole percentuale di ristoratori dichiara di non avere intenzione di investire nella propria evoluzione tecnologica e digitale, per timore di svalutare il proprio lavoro, o semplicemente per mancata consapevolezza sul potenziale ritorno economico di tali investimenti.

Se da un lato abbiamo ristoratori scettici rispetto alle opportunità del digital food marketing, dall’altro assistiamo all’evoluzione del consumatore, da alcuni definito foodie. Ci troviamo infatti nell’era della Review Economy, un’economia in cui il vero valore del brand è quello percepito dal consumatore; egli si sente il protagonista, le sue opinioni e recensioni, positive o negative che siano, hanno un peso non indifferente, e non risparmiano niente e nessuno!

Foodie è il tipico consumatore occidentale che non mangia soltanto per soddisfare uno dei propri bisogni primari, ma nutre un interesse particolare nei confronti del cibo, che, per l’appunto, non deve solo saziare, ma deve anche soddisfare il palato, saziare gli occhi, raccontare, trasmettere sensazioni ed emozioni nuove.  Insomma, deve fare vivere una vera e propria esperienza multi-sensoriale, capace di toccare corde emotive. Se fino a mezzo secolo fa il cibo occupava il primo gradino nella piramide di Maslow, ovvero quello dei bisogni fisici, oggi lo stesso rappresenta uno status symbol, poiché sei, anzi, rappresenti quello che mangi.

Il consumatore contemporaneo ha cambiato notevolmente le sue esigenze e abitudini; secondo i dati Audiweb relativi all’anno 2017, l’utente italiano media trascorre in totale 2 ore e 22 minuti online, di cui 2 ore e 7 minuti su mobile. Non è un caso che l’utente pretenda velocità, libertà di scelta, che voglia avere la possibilità di valutare, di sfogliare il menù dal sito del ristorante, prenotare il tavolo con un click, o ordinare tramite un app di food delivery.

Eppure, nella maggior parte dei casi non esiste un sistema per prenotare online, manca il sito web aziendale, o se esiste non è aggiornato e non è ottimizzato per mobile. In molti altri casi, il ristoratore non reclama la scheda Google My Business, o la stessa risulta incompleta e priva di informazioni, quali orari di apertura, contatti e descrizione dell’attività. Risultato? L’attività che presenta queste inefficienze perde un prospect. Questo è solo il culmine dell’iceberg, e dimostra quanto un’attenta strategia di food marketing possa fare la differenza per un’attività di ristorazione.

Cosa è una strategia di food marketing?


Tornando alle basi, cosa si intende per strategia di food marketing? Si tratta di un sistema integrato di attività, tecniche di marketing e posizionamento, finalizzato a:

  • fidelizzare i propri clienti;
  • raggiungere e acquisire prospect;
  • creare o rafforzare la brand reputation;
  • incoraggiare il passaparola organico.

Chiaramente, le attività online devono essere coordinate a quelle offline. Pertanto, se stai pensando che una buona strategia di food marketing basti a cambiare le sorti della tua attività, sei nella direzione sbagliata.

La sfera digital è da intendersi come un supporto, cruciale, ma pur sempre un supporto; ciò significa che se il cliente, attirato dall’immagine che sei riuscito a veicolare online dovesse vivere un’esperienza poco piacevole nel tuo ristorante, sarà portato a parlarne male offline ad amici e parenti, e probabilmente ne parlerà anche in rete. Ecco perché la tua attività nella realtà dovrebbe confermare, se non superare ciò che hai promesso online: l’offerta, il menù, la qualità dei piatti e del servizio, la cura degli spazi e dei dettagli, l’esperienza offline sono un prerequisito, non un valore aggiuntivo.

Digital food marketing e posizionamento sul mercato: come farlo?


Terminata questa doverosa premessa, si può iniziare a ragionare sulla strategia. Prima ancora di decidere di quali strumenti e piattaforme online servirsi, che contenuti produrre e che attività sviluppare, bisognerebbe comprendere:

  • cosa vuoi offrire,
  • come vuoi distinguerti dalla concorrenza,
  • come vuoi posizionarti sul mercato.

Non puoi pensare di poter offrire tutto ciò che offrono gli altri, o di incontrare i gusti e le esigenze di ogni cliente. Il successo sta nel sapersi distinguere, nell’occupare una nicchia ben precisa di mercato, o di crearla offrendo un prodotto che non viene facilmente dimenticato. L’obiettivo universale di una strategia di digital food marketing dovrebbe essere quello di riuscire a comunicare un prodotto che rappresenti un insieme senza uguali di valori, e per fare ciò, come sopra indicato, devi offrire un prodotto che lo sia anche nella realtà.

Food marketing geolocalizzato: la Local Search


Dopo aver definito quella che sarà la tua brand identity e quali saranno i tuoi obiettivi, e prima di pensare alle piattaforme social ed al calendario editoriale, adoperati per rivendicare la scheda Google My Business della tua attività di ristorazione! Questo è un passo imprescindibile per un food marketing di successo, perché, secondo le statistiche, circa il 68% della popolazione si fida delle recensioni online, ed il 91% ritiene siano importanti durante la fase decisionale.

Infatti, negli ultimi anni, si sta registrando una notevole crescita delle ricerche geolocalizzate. La Local Search è importantissima per i ristoratori poiché permette di intercettare potenziali clienti localizzati nelle vicinanze dell’attività. Quindi, rivendicare la scheda My Business significherà inserire la descrizione, definire le categorie corrette, inserire l’indirizzo esatto e gli orari e includere delle fotografie di buona qualità. Inoltre, solo chi rivendica le schede My Business può gestire e rispondere alle recensioni lasciate su Google, che siano positive o negative.

Digital food marketing: le recensioni sono utili?


Recensioni, altro tasto dolente per i ristoratori! Spesso è uno dei motivi per cui molti di loro decidono di trascurare la sfera digitale, errando! Infatti, come già menzionato, essere online permette di gestire e rispondere alle recensioni, raccogliere consensi e critiche, comprendere le esigenze e i bisogni dei propri clienti, captare le percezioni che i clienti hanno circa la tua attività. Si tratta di informazioni preziose che se ben utilizzate possono aggiungere valore alla tua attività!
Le recensioni spaventano, ma possono aiutare il tuo business a crescere e a migliorare la brand reputation, sfruttale! Stesso discorso vale per Tripadvisor, poiché molti utenti cominciano la propria ricerca proprio da qui!

Food marketing, sito web e piattaforme social: quali scegliere?


So che te lo stai chiedendo fin dal principio: quali sono le piattaforme social che un’attività di ristorazione dovrebbe assolutamente presidiare? A parte Tripadvisor, Facebook e Instagram rappresentano l’habitat ideale del food marketing, soprattutto Instagram, poiché tra le altre cose permette anche di geolocalizzare le foto.

A prescindere dall’attrattività esercitata dalla componente visiva, queste piattaforme permettono di parlare a tu per tu con il cliente, di raccontare una storia, di trasmettere i valori del brand, di aprire una conversazione e fare community, di incoraggiare il passaparola organico.

È finita qui? Ovviamente no! È giusto precisare che una buona presenza sulle piattaforme social, per quanto sia preziosa, non è abbastanza; avere un sito web responsive e in ottica SEO, curato, informativo, che abbia un form per la prenotazione, la mappa e il menù, e che veicoli l’identità del brand, coerentemente con gli altri strumenti digitali, sta alla base della presenza online. Il sito web è l’unico asset aziendale digitale di tua proprietà e controllo, ed è parte integrante e fondamentale dell’immagine di brand che vuoi veicolare.

Web agency food: la tua agenzia specializzata nel Food Marketing


Troppe informazioni da digerire? Fatti aiutare da chi del Food Marketing ne ha fatto un mestiere! Una web agency food ti aiuterà ad analizzare il tuo business allo stato attuale, evidenziandone i punti di forza e di debolezza.

In Figmenta ti guideremo nella costruzione della tua brand identity e nello sviluppo di una strategia integrata di marketing e comunicazione che sia coerente in ogni fase e touchpoint con il cliente, che ti porti a raggiungere in modo soddisfacente i tuoi obiettivi.

Se questo articolo ti ha dato degli spunti per migliorare la tua attività e vuoi sapere di più sui nostri servizi, contattaci.


Articoli correlati:

Burger King e Figmenta, insieme per il Mondiale 

Come connettere digital e in-store con le attività multicanale?